Esiste una gerarchia teorica per lo sviluppo di un atleta.
Alla base si trova l’alimentazione, seguita dal condizionamento metabolico, dalla ginnastica, dal sollevamento pesi e infine dallo sport. Questa gerarchia rispecchia in gran parte la dipendenza di base, l’abilità e, in un certo senso, l’ordine temporale dello sviluppo. Il flusso logico va dai fondamenti molecolari alla sufficienza cardiovascolare, al controllo del corpo e degli oggetti esterni e, in conclusione, alla competenza e all’applicazione. Questo modello è molto utile per analizzare i difetti e le difficoltà degli atleti.
Noi non mettiamo deliberatamente in ordine questi elementi, ma la natura sì. Una carenza in uno dei livelli avrà effetti negativi sui componenti della “piramide” che si trovano più in alto.
Integrazione
Qualsiasi regime e routine contengono al loro interno un piano per le loro mancanze. Se nel vostro allenamento effettuate solo poche ripetizioni con i pesi, non svilupperete una resistenza muscolare localizzata, che potreste invece raggiungere in altri modi. Se eseguite esclusivamente un elevato numero di ripetizioni, non riuscirete a costruire la stessa forza o potenza che riuscireste invece a ottenere con poche ripetizioni.
Vi sono vantaggi e svantaggi nell’allenarsi lentamente o velocemente, con carichi elevati o ridotti, effettuando una sessione di “cardio” prima o dopo, ecc.
Al fine di ottenere il fitness che desideriamo, ogni parametro controllabile deve essere modulato per ampliare quanto più possibile lo stimolo. Il vostro corpo reagirà soltanto a un fattore a cui non è abituato, la routine è il nemico del progresso e di un ampio adattamento. Non effettuate sempre molte o poche ripetizioni con pause lunghe o brevi, ma cercate di variare il più possibile.
Quindi cosa fare?
La risposta è: impegnarsi per diventare un pesista migliore, un ginnasta più forte, un canoista, un corridore, un nuotatore e un ciclista più veloce. Esiste un numero infinito di regimi che possono dare questi risultati.